Arlecchino d'Oriente

350,00 €

Calco scolpito a mano in legno di cirmolo, pelle fianco di vacchetta  di 1° qualità conciato al tannino, battuta a mano con martelli di corno e caucciù. Fibbie e anima in ottone. Scamosciata la parte superiore e tatuata a pirografo, tinta con lacche cinesi la parte inferiore. Innesto di extension in pelo naturale. Pezzo unico interamente realizzato a mano

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ARLECCHINO è il SECONDO SERVO o Servo Furbo. Era uno Zanni ma ormai è da un po’ che è in città e a capito il sistema. Scimmiotta i modi aggraziati e il parlare raffinato dei suoi coetanei nobili. Si è fatto furbo sul rubare provviste alimentari, beni e nello scaricare i lavori pesanti su Zanni. Continua ad avere fame e voglia di fare l’amore. Se si impossessa di denaro lo spende tutto con gli amici. Ha imparato a mentire.

Arlecchino è una famosa maschera bergamasca della commedia dell'arte. Il suo nome in lingua francese è Arlequin, mentre in inglese è chiamato Harlequin.

Arlecchino approda nei palcoscenici al tempo dei saltimbanco, dei cerretani e simili che hanno percorso le piazze e le fiere italiane sin dal Medioevo.

Lo Zanni dei cerretani è presente in molte raffigurazioni (es. l'incisione della Fiera dell'Impruneta di Jacques Callot) sia anteriori che posteriori alla sua nascita come personaggio della Commedia dell'Arte.

Arlecchino è un personaggio diretto discendente di Zanni dal quale eredita la maschera demoniaca (sebbene spesso la maschera di Zanni è stata rappresentata bianca) e la tunica larga del contadino veneto-bergamasco.

Infatti la prima incisione di Arlecchino, che si trova nel libro Composition de Rhétorique (1601 ca), di Tristano Martinelli, forse il primo Arlecchino o il primo attore che impose una forte presenza scenica a questo personaggio, porta ancora la tunica larga con molto bianco e alcune pezze colorate sparse.

Ma già sin dalle incisioni della Raccolta Fossard (1580 ca), precedenti a Martinelli, Arlecchino appare invece con un vestito molto aderente, quasi una calzamaglia; da questo alcuni deducono che Arlecchino discenda direttamente dai giocolieri di strada che notoriamente avevano il costume attillato.

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